Video Marketing

Viral Video Marketing: 4 cose che dovresti sapere

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VIRAL VIDEO MARKETING
4 COSE CHE DOVRESTE SAPERE!

Video Marketing

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La crescita dei video marketing è in costante aumento come è in aumento il numero di persone che cercando prodotti visionando i video, specialmente su Youtube.

Esaminare un prodotto attraverso un video è un’esperienza sicuramente migliore che leggere delle notizie su una pagina web (o altra fonte). Eppure la maggior parte delle aziende ancora non ha ben compreso il meccanismo che sta alla base del video marketing. Alcune di loro pensano che l’unica cosa che valga la pena seguire è un’azione di viral marketing attraverso un video, come se fosse una cosa semplice! Inoltre non è detto che un’azione “virale” porti alla fine visitatore di qualità ovvero che siconvertano in un acquisto o in qualsiasi altra azione ritenuta un obiettivo di business.

In linea generale i video usati per il marketing posso dividersi in tre categorie:
(fonte eyeviewdigital.com)

  1. Video virali: che portano traffico (generico) al sito.
  2. Video di conversione: che portano traffico di qualità e conversioni.
  3. Video educativi: che aumentano la fedeltà dei clienti/visitatori.

Tipologie di video marketing

Sembra strano che i video non siano la fonte numero 1 del vostro marketing, eppure abbiamo l’esempio della televisione e dei grandi marchi che non si fanno sfuggire l’occasione per fare pubblicità attraverso questo media tradizionale ma che ancora si difende con unghie e denti.

I video hanno diversi vantaggi; eccone alcuni:

  • Catturano velocemente dell’attenzione; non bisogna fare nient’altro che guardare ed ascoltare.
  • Coinvolgono due sensi importanti: sguardo ed udito.
  • Ti permettono di dire tutto ciò che vuoi in meno tempo.
  • Possono essere divertenti ma allo stesso tempo informare.

1. Le caratteristiche di un buon video

Sono poche ma fondamentali: il video deve essere originale, avere quindi un’idea inedita, pensata proprio per promuovere in modo nuovo il vostro business. Deve essere singolare mostrare “la solita cosa, ma da un punto di vista diverso”. Ad esempio, se vendete auto, invece di far parlare l’acquirente o in venditore, raccontate cosa pensa l’auto quando diverse persone la provano! (idea gratis, approfittare). Ecco quindi che il video, per le due caratteristiche appena descritte, deve sorprendere per mantenere viva l’attenzione. Infine deve avere una caratteristica che lo faccia condividere: deve divertire oppure intrigare oincuriosire.
Se il tuo è un video che deve “vendere” qualcosa, il consiglio principale è che sia prima di tutto utile a chi lo guarda e solo dopo deve “tentare” la vendita.

2. L’importante è l’obiettivo

Se sei un’azienda t’invito a riflettere su questo concetto: meglio un video con 1 milione di visualizzazioni oppure un vide con 1000 visualizzazione e 100 vendite? La riflessione si espande se poniamo attenzione su quale debba essere l’obiettivo del video. Vuoi fare brand awareness ovvero diffondere il tuo marchio aziendale? Allora, forse, contano le visualizzazioni, ma solo se il video alla fine parla di te e non di altro. Facciamo un esempio banale ma che va dritto al centro: se tu vendi mattonelle ed il tuo video mostra una procace biondona che fa lo spogliarello, è molto probabile che il video totalizzi migliaia di video, ma sranno numeri che ti faranno vendere? Probabilmente no poiché si tratterà di un pubblico non di qualità ovvero che è poco interessato alle tue mattonelle.
Se invece il tuo video mostra “Come posare un pavimento“, forse non totalizzerà un milione di visualizzazioni, forse nemmeno 10.000, ma quelli che lo vedranno saranno sicuramente più propensi a fare un clic verso la tua azienda e quindi realizzare un lead ovvero un contatto commerciale. Questo vuol dire che il video deve essere prima utile e poi vendere.

3. Ora che hai visto il video, ecco cosa devi fare

Si chiama call to action ovvero un’azione che il visitatore deve fare per mettersi in contatto con te. Ritornando all’esempio del video “Come posare un pavimento”, alla fine potrebbe esserci un numero telefonico oppure un indirizzo email in cui inviti l’utente ad usarli per avere maggiori informazioni oppure a prezzo di promozione un tecnico che vanga a posare il pavimento in tempi rapidissimi.

4. Un video quanto dovrebbe durare?

soglia di attenzione di un video
L’ideale è un minuto e mezzo, al massimo arrivate a 3 minuti. Questa è la media di quanto dovrebbe durare un video per non annoiare chi lo guarda. Non siate egocentrici: le persone sul web non stanno aspettando proprio voi e se avete la fortuna che qualcuno s’imbatta, tra milioni di video, proprio sul vostro, allora approfittate per dire tutto, bene ed in fretta.

 

Riepilogando

Crea un video di circa 1 minuto e mezzo, che sia utile, magari con qualche spunto divertente, ovvero che abbia in sé l’effetto WOW! ovvero che faccia venire non solo voglia di seguirlo, ma anche di parlarne (condividerlo) con gli amici. Non concludere con un semplice “fine”, ma invita all’azione: un contatto telefonico, un indirizzo email ed un vantaggio per chi “compie l’azione”. Può essere uno sconto o un offerta speciale, tanto per fare due esempi. Non concentrare le forze sulla produzione di un video virale, perché forse alla fine non ti servirà. Meglio un video che “converta ad un acquisto” oppure che insegni qualcosa e che faccia di conseguenza aumentare la fedeltà verso il tuo marchio.

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