Facebook Social Marketing

News Feed contro EdgeRank: cos’è e come funziona l’algoritmo di Facebook

di
news feed facebook

News Feed e EdgeRank di Facebook

Quando un mio cliente mi chiede di valutare la sua fan page, la prima cosa che verifico è se i suoi fan rappresentano la cosiddetta cerchia delle 3I ovvero una massa Inutile, Inerte, Indifferente.

Il numero di fan di una pagina facebook non è quasi mai un buon KPI ovvero un buon Indicatore (chiave) di prestazione, quello che veramente va considerato è come e se questi fan interagiscono con i post pubblicati.

Molte delle interazioni sono favorire dai post pubblicati nel cosiddetto News Feed ovvero il feed (flusso) di notizie pubblicate in alto a destra della home di ogni profilo Facebook.

news feed facebook

Lo scopo principale dell’algoritmo celato dietro al News Feed è di segnalare, tra le migliaia di possibili post di aggiornamento, quelli che potenzialmente potrebbero interessare di più.

Per dirla con le stesse parole di Facebook:

the goal of News Feed is to deliver the right content to the right people at the right time

ovvero fornire il contenuto giusto alle persone giuste al momento giusto.

Sapere cosa c’interessa di più è l’ardua missione che si è data Facebook ed è per questo che ha deciso di abbandonare il vecchio algoritmo chiamato EdgeRank che si basava principalmente sull’affinità, le interazioni ricevute e la data di pubblicazione.

Il nuovo algoritmo fa sue alcune caratteristiche di quello precedente, ma aggiunhe strumenti molto potenti che calcolano con maggiore precisione metriche come ad esempio il numero delle volte che si è interagito con quell’amico o con quella pagina.

L’algoritmo misura, inoltre, le seguenti azioni:

  • interazione con un certo tipo di post;
  • il numero di “mi piace”;
  • il numero di commenti;
  • il numero di condivisioni per singolo post;
  • il numero di condivisioni nella propria rete sociale;
  • segnalazioni di post e post nascosti (è un parametro negativo);
  • altro (che non ci è dato sapere).

Tre sono gli elementi fondanti del nuovo algoritmo:

  • Story Bumping;
  • Last Actor;
  • Chroological Ordering.

Story Bumping

Lo Story Bumping permette di vedere un gran numero in più di “storie” (post) che diversamente sarebbero andate perdute. In altre parole questo strumento permette di mantenere a galla nel News Feed quei post che seppur vecchi stanno continuando a subire interesse (like, commenti, ecc.) da parte di amici o fan. Secondo Facebook questo si tradurrebbe in un aumento d’interazioni del 5% per quelle sui profili e dell’8% per quelle sulle pagine.

 

Last Actor

Facebook dà più peso alle ultime 50 interazioni privilegiando di conseguenza i post lasciati dagli amici e dalle pagine (Actor) con i quali si è interagito più frequentemente nell’ultimo periodo.

 

Chronological Ordering

Il suo scopo sarà (poiché pare che ancora non sia attivo) quello di disporre cronologicamente gli aggiornamenti di stato frequenti, immaginiamo un evento live come X-Factor dove in poco tempo vengono postati decine di aggiornamenti e centinaia di commenti.

 

La pubblicità è esclusa

Ai messaggi pubblicitari questo algoritmo non viene applicato, lo scopo è cercare di dare la migliore esperienza relazionale e veritiera possibile, scartando, ad esempio, i contenuti di quelle pagine a cui si è lasciato un “mi piace” e con le quali successivamente non abbiamo più interagito, compresa, naturalmente, la pubblicità non richiesta.

 

L’EdgeRank non esiste più?

Più che scomparso, direi che è stato inglobato nel nuovo meccanismo di calcolo. L’importanza delle interazioni resta comunque valido.

Per questo motivo i seguenti concetti sono rimasti praticamente inalterati:

  • favorire i commenti prima di tutto;
  • scrivere con una certa frequenza (più volte al giorno);
  • evitare lunghi periodi in cui non si posta nulla;
  • meglio condividere foto e video, che scrivere solo testo;
  • se possibile, inserire un link nei post.

Un punteggio molto alto è dato dal numero di commenti, il mio consiglio è scrivere post che presentano foto o video e poi concludere possibilmente con una domanda.

Ecco un tre esempi, due con i quali ho “giocato/sperimentato” sul mio profilo e il successivo è stato utilizzato sulla pagina di un’azienda mia cliente a cui fornisco Consulenza Web Marketing. Clicca sulle foto per ingrandirle.

Nella foto che segue ho proposto ai miei amici di dare un titolo alla foto pubblicata. Questo “stimolo” all’interazione ha generato 30 commenti.

come stimolare i commenti

 

 

Nel prossimo esempio ho “provocato” una discussione con un messaggio, appunto, provocatorio che ha prodotto ben 66 commenti:

 commenti su facebook 

Sulla fan page del mio cliente, tra post che parlano del prodotto ed altri dell’azienda, di tanto in tanto vengono pubblicati dei post per fare engagement ovvero per coinvolgere e divertire i fan, ecco un esempio che ha prodotto 33 commenti.

interazione su facebook

(mentre scrivo stanno aumentando: puoi vederli cliccando qui)

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